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come lista “Per una sinistra rivoluzionaria” abbiamo la massima determinazione nella lotta per i diritti civili e democratici, espressa in un punto del nostro programma che contiene alcuni dei punti della vostra piattaforma, di cui condividiamo comunque tutti gli obiettivi (http://www.rivoluzione.red/pe r-una-sinistra-rivoluzionaria- il-nostro-programma/).
Non solo siamo costretti ad una quotidianità di disoccupazione, precariato e sfruttamento, ma lo Stato pretende anche di regolamentare e reprimere in modo bigotto tutti gli altri aspetti della nostra vita, a partire dalle preferenze sessuali. La repressione dei diritti delle persone omossessuali va di pari passo con un’esaltazione oscurantista della famiglia tradizionale, strumentale alle politiche di smantellamento e privatizzazione dello stato sociale portate avanti da un sistema capitalista che non solo è ormai incapace di garantire alla maggioranza della popolazione condizioni minime di decenza ma che calpesta anche la dignità delle persone.
Per noi si tratta di un impegno politico collettivo che va al di là dei singoli candidati e che soprattutto non può prescindere dalle posizioni che si assumono rispetto a quella che riteniamo essere alla radice di ogni tipo di oppressione, il sistema capitalista. Si può difendere una piattaforma per i diritti delle persone omosessuali e contemporaneamente avallare politiche che favoriscono tutte le forme di discriminazione, come la precarizzazione del mercato del lavoro, i tagli a scuola e sanità pubbliche consentendo le infiltrazioni del privato (spesso e volentieri di matrice cattolica)? Noi pensiamo di no, a meno di volerlo fare solo a parole, con la mano destra che non vede cosa fa la sinistra.
Da questo punto di vista riteniamo che la richiesta di un impegno individuale a singoli candidati, fatta al di là delle posizioni politiche che i loro partiti hanno difeso in parlamento in questi anni, sia insufficiente a mettere all’ordine del giorno la lotta per i diritti delle persone lgbt. Una lotta che vogliamo far avanzare il più possibile, non solo con il raggiungimento dei cinque punti che indicate, ma fino alla piena libertà di ogni individuo di potersi esprimere a pieno, senza i condizionamenti culturali che scaturiscono da un sistema basato sull’ingiustizia.
Il fatto che la campagna elettorale ci fornisca delle occasioni di discussione su come fare avanzare e rendere vittoriosa questa lotta è un dato senz’altro positivo rispetto al quale speriamo di poter dare il nostro contributo.